
Uno dei suoi principi fondamentali era che uno scrittore scopriva quello che voleva dire mediante un continuo processo di vedere quello che aveva già detto. E questa visione, questo processo di messa a fuoco della visione, si otteneva mediante la revisione. Gardner credeva profondamente nell’efficacia della revisione, nella revisione senza fine; era una cosa che gli stava molto a cuore e che, ne ero convinto, era importantissima per gli scrittori, in qualsiasi fase di sviluppo si trovassero.
Raymond Carver, John Gardner: lo scrittore come maestro, 1983, in Voi non sapete che cos’è l’amore. Racconti-poesie-saggi, trad. it. di Francesco Durante e Riccardo Duranti, Napoli, Pironti, 1989, p. 53